Troppo facile dichiarare malfunzionamenti fittizi e farsi spedire nuovi prodotti: una coppia statunitense organizza una truffa enorme
Amazon dovrà rivedere la sua politica sui resi. L’eccessiva leggerezza delle regole aziendali sulle restituzioni infatti, ha permesso a una coppia dell’Indiana di mettere in piedi una truffa ad amazon gigantesca. Certo, i due ora rischiano il carcere per frode e riciclaggio di denaro e saranno costretti a risarcire il colosso hi-tech. Ma il precedente è di quelli clamorosi e svela al mondo la presenza di un bug importante nelle procedure del servizio clienti di Amazon.
In cosa consisteva la truffa? Erin Finan e sua moglie Leah, aiutati da un terzo soggetto, Danijel Glumac, avevano messo su una vera e propria organizzazione criminale, dedita a rubare prodotti (soprattutto beni elettronici) dal famoso portale di e-commerce. Insieme sono riusciti a sottrarre ben 1,2 milioni di dollari in prodotti.
Lo stratagemma era alquanto ingegnoso. La coppia ha ordinato – sotto falso nome – beni come fotocamere GoPro, console Xbox, smartwatch Samsung e tablet Microsoft Surface. Una volta ricevuti, veniva segnalato un malfunzionamento.
Ovviamente inesistente. Spesso infatti, ad Amazon conviene sostituire il prodotto danneggiato piuttosto che indagare sulle cause effettive del danno. E non sempre si attende la restituzione per inviare il prodotto sostituivo. A quel punto quindi, Amazon avviava la procedura di reso, ma i Finan (che agivano sotto falsa identità) non si preoccupavano di rispedire al mittente gli oggetti danneggiati. Tutt’altro. E qui entrava in gioco il terzo componente della banda.
Per portare a termine il suo piano criminale, la coppia ha avuto bisogno di Glumac (accusato di trasporto interstatale di proprietà rubata e di riciclaggio di denaro), che li ha aiutati a creare centinaia di false identità online e altrettanti account Amazon, per rimanere anonimi e poter così agire indisturbati. Almeno fino a oggi. Ed era sempre lui a piazzare gli oggetti rubati sul mercato secondario. Questa attività gli ha fruttato la bellezza di 1,2 milioni di dollari, di cui 725mila sono finiti nelle tasche dei Finan.
Certo, sono cifre che fanno il solletico al colosso americano, che ha recentemente raggiunto un valore di mercato di circa 500 miliardi di dollari. Solo con i prodotti Whole Foods, nel primo mese dall’acquisizione, ha realizzato 1,6 milioni.
Non saranno dunque le improbabili operazioni dei Finan a scalfire il patrimonio di Amazon, che potrebbe però inasprire, d’ora in avanti, le procedure di sostituzione degli ordini, mostrandosi un po’ meno generoso con gli utenti.
I Finans invece, dopo essere stati catturati dall’IRS, il servizio di ispezione postale degli Stati Uniti e dalla polizia di Stato dell’Indiana, si sono dichiarati colpevoli di frode postale e riciclaggio e truffa ad amazon. Dovranno restituire oltre 1,2 milioni di dollari e rischiano fino a 20 anni di carcere. Le sentenze di condanna sono fissate per giovedì 9 novembre. I tre potrebbero risvegliarsi, il giorno dopo, in un vero e proprio Black Friday.